Alitalia. Ancora un passo oltre….

La situazione sta evolvendo verso situazioni del tutto inattese fino a qualche mese fa. Ormai è palese il percorso che porta Etihad verso una serie di accordi di varia natura con Lufthansa. In questa situazione ad Alitalia non rimane che interpretare il ruolo di terzo incomodo, forse diversamente utile. In tale quadro riportiamo l’intervento del nostro utente forum “spanna”.

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Ormai è bene farsene una ragione, alitalia è morta e comincia già a mandare cattivo odore. Il messaggero di ieri ha riportato informazioni estremamente pesanti, e la cui fonte è probabilmente molto vicina a Luca Cordero di Montrezemolo, almeno a giudicare dal livello di elogi immotivati che il manager dalla chioma fluente ha incassato. Il classico do ut des, io ti dò delle informazioni privilegiate da pubblicare e tu in cambio mi dipingi come il migliore dei manager.
Il piano industriale fa schifo anche per i consulenti – e d’altronde come potrebbe essere diversamente, inoltre il piano di lancio di una divisione Low Cost si scontra con le prospettive di un taglio draconiano degli stipendi del personale volante, il 30% – 40%, che non ha nessuna possibilità di essere accettato e condurrebbe ad una guerra sindacale insostenibile.
A ciò aggiungiamo la prospettiva di una ETIHAD che va a braccetto con LUFTHANSA, la quale non può intervenire in aiuto di alitalia finche’ quest’ultima non si sarà liberata dai suoi vincoli di alleanza con altri vettori. In più abbiamo hogan in uscita e quindi probabilmente anche ball, lo stesso LCdM ci fa sapere che non sa se resterà. Ovvio anche questo, non si può fare il presidente di un cadavere.
Contemporaneamente sale la voce dei sindacati che hanno avvertito il fetore del cadavere prima degli altri, e cominciano ad avanzare richieste. Anche qui si noti bene che più volte viene ripetuto che non si chiede direttamente al governo di mettere soldi in alitalia, evidentemente sanno già che è una richiesta non accettabile dall’attuale governo. Si chiede invece il suo intervento per sbloccare Linate, per i fondi su rotte non sostenibili tipo Reggio C., ed altri interventi simili che non hanno nessunissima speranza di migliorare le condizioni economiche di alitalia ne’ le sue prospettive. Insomma si chiede di perpetuare lo scempio di denaro, pubblico o meno, di alitalia, magari costringendo le banche e le assicurazioni o chiunque altro a continuare a mettere soldi.
Il nodo rimane sempre quello, le banche sono arcistufe di mettere quattrini e dopo essersi scottate col piano del torchio lupi hogan, ora vogliono essere certe che i prossimi quattrini investiti vadano a buon fine. Peccato che alitalia sia una fornace che brucia quattrini, e non esiste un piano industriale che, conservando la maggior parte dei posti di lavoro, possa portarla alla profittabilità. Qui sul forum lo diciamo da molti anni, e a quanto pare se ne stanno accorgendo anche in alitalia.
A questo punto la palla passa comunque ed in ogni caso al governo. Vista l’impossibilità di rilanciare alitalia in modo sostenibile, cosa deciderà di fare? La lascerà fallire e sosterrà la nascita di una nuova compagnia, ad opera di privati italiani e magari con il sostegno di LUFTHANSA ed ETIHAD? Oppure costringerà le banche che non ne vogliono sapere a buttare soldi in questo strazio? Oppure ancora favorirà una ristrutturazione davvero sostenibile, ma che comporterà il taglio di metà degli aerei e del personale? Staremo a vedere. Io però credo che la 2 sia la soluzione meno probabile.