Alitalia e Etihad tracciano il futuro, parte seconda

Di spanna utente FORUM

Dopo essermi sparato tutta la conferenza Alitalia destinata ai dipendenti, un po’ di osservazione sparse:
1) Luca Cordero Di Montezemolo ha messo le mani avanti sul discorso ai dipendenti quando ha detto che Air France ha scelto la strada giusta, che è quella di nuovi contratti di lavoro a costi più bassi. Secondo me ci si arriverà prima o poi, e Montezemolo non ha perso l’occasione per cominciare a buttare lì l’argomento. Tanto i dipendenti Alitalia hanno già portato via la liquidazione nel 2014, e nessuno ha fiatato. Perché mai la misura non dovrebbe diventare strutturale?
2) Luca Cordero Di Montezemolo re dei maniavantisti e dei facciabronzisti quando se la prende con: il governo perché’ a suo dire non lo supporta (qui ci vuole più che faccia di bronzo, ammettiamolo), ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo ) perché a suo dire non supporta le strategie estere di Alitalia, e perché ha assunto un manager di Emirates (flagrante reato di lesa maestà nei confronti di Alitalia, unica che può godere di favoritismi sfrenati da enti sulla carta imparziali), e financo ENAC ( Ente Nazionale Aviazione Civile) perché’ non si fa i cazzi suoi nella querelle con Fiumicino. Povero Riggio (Presidente ENAC) tanto si dà da fare per Alitalia ed ostacolare le altre compagnie aeree e guardate come viene ricompensato.
3) Ancora il maniavantista Luca Cordero sulla questione FCO che tuttora danneggia AZ, nonché sulla Caracas che era la rotta che rendeva di più e che ora non c’è più (e per forza i prezzi erano alti, il Venezuela non pagava e le compagnie sveglie stavano alla larga, AZ invece ha divorato l’esca, l’amo, la lenza e stava cominciando a mangiare anche la canna).
4) E per finire con Luca, ecco l’attacco a Ryanair che a suo dire prende contributi illeciti dagli aeroporti. Che li prenda invece Alitalia (purtroppo non solo dagli aeroporti) non gli pare degno di nota.

5) Bel colpo di culo esogeno la diminuzione dei costi di carburante, diminuzione che per il 2016 vale 140 milioni rispetto al 2015.

6) Dopo anni di taglio di costi e servizi Alitalia ha cambiato rotta: investimenti sugli aerei, investimenti sulle sale d’attesa (notevole che sia prevista una sala anche a MXP con Etihad, che dicono sarà bellissima), servizi migliori (sandwich sul corto raggio, squadra transiti, accompagnamento in auto per certe destinazioni e classi tariffarie). Tutto questo saggiamente senza parlare di 5 stelle, che sarebbe stato fuori luogo. Prendo atto che un cambio di strategia si vede, ma osservo alcune contraddizioni. Che senso ha togliere il bagaglio gratuito ed inserire il sandwich? Si fa un passo avanti e mezzo indietro.
7) Mi ha colpito la Tiedt (Aubrey Tiedt è Chief Customer Officer) per le sue capacità comunicative. Ma qualcuno la avvisi che sta andando a sbattere la testa contro un muro che le farà molto ma molto male. Pensa che i dipendenti che non sono d’accordo con la sua filosofia lasceranno Alitalia e cercheranno un altro lavoro, così, di loro sponte. Porella, già me la vedo coi tacchi che prende la porta d’uscita accompagnata dai ciao ciao con le manine dei dipendenti che lei avrebbe voluto se ne fossero andati.
8) Schisano (responsabile della performance operativa, della direzione e della sicurezza delle operazioni di volo, dell’ingegneria e della manutenzione, della sicurezza e della qualità delle operazioni di terra) già parla come un AD in pectore.
Liscia il presidente Cordero di Montezemolo. Dice che da Alitalia non se ne va nemmeno a calci in culo. Doveva essere una battuta scherzosa ma si capiva benissimo che non scherzava affatto. Era piuttosto una minaccia per tutti quelli che non lo amano, della serie occhio perché’ tanto io rimango. Di Amministratore Delegato non se n’è parlato se non per dire che ci vorranno mesi per individuarlo. Intanto Schisano e Luca si sono divisi gli incarichi lasciati da Cassano, e così possono continuare un bel pezzo. Tanto James Hogan (Presidente e CEO di Etihad Airways, vicepresidente di Airberlin, di Jet Airways e di Alitalia) ci sarà solo una settimana al mese, che per i suoi impegni non è poco, ma a mio avviso non bastano.
Naysmith (Duncan Naysmith Chief Financia Officer di Alitalia proviene da Etihad Airways ) gli farà da cane da guardia, ok, ma la gestione la faranno gli altri due. Una restaurazione italiana in piena regola.
9) Questi manager anglosassoni, con l’unica eccezione della Tiedt, saranno pure bravi ma non sono capaci di farlo vedere. Stepley(John Shepley Chief Planning and Strategy Officer) non si può vedere. Naysmith pare un porcellino. Hogan si salva, ma non mi pare un granché. Vuoi mettere con bellicapelli Luca Cordero di Montezemolo o con il serioso e pieno di se’ Valeri (Ariodante Valeri Chief Commercial Officer)? Schisano è una mezza tacca ma in confronto non ha sfigurato.
10) Complessivamente l’impressione è che si voglia smettere di rincorrere le LC per offrire un prodotto migliore, affrontando costi maggiori. Pensano evidentemente di tradurre tali servizi in ricavi, proporzionalmente maggiori dei costi. Ma in questo modo riusciranno a fermare l’avanzata delle Low Cost in Italia? Solo a Milano l’anno prossimo ci saranno 4 aerei basati in più tra Ryanair e easyJet. Basterà il sandwich per fermarli? Mah. E siamo sicuri che gli italiani digeriranno gli aumenti dei prezzi dei biglietti giustificati dall’aumento dei servizi? Tra un paio di anni lo sapremo.