Alitalia e Etihad tracciano il futuro, quale futuro?

Conferenza stampa Alitalia-Etihad del 12 Ottobre 2015.
In occasione d’una convention con i dipendenti l’AD Montezemolo traccia il futuro.
Traendo spunto da quanto riportato dai media esponiamo alcune considerazioni dal forum.

Il piano non cambia
Ancora sulla sfida a Ryanair
Alitalia-Hogan: ‘Lanciamo la sfida a Ryanair’

Dal FORUM
Ed ecco le considerazioni di alcuni utenti del forum:
utente robix
La conferenza stampa di oggi (cfr la rassegna stampa per il reporting) ha confermato quanto già detto ieri “internamente” (anche se poi il contenuto era noto anche esternamente).
Alla fine le questioni più rilevanti mi pare che siano:
– nuovo molo a FCO totalmente dedicato ad AZ (ma poi bisogna sempre riuscire a portare i passeggeri a FCO per i LR, cosa finora non propriamente riuscita …);
– nuovi voli LR (MEX e SCL) già in precedenza annunciati (ma in passato ne avevano annunciati di più; silenzio su PEK, se non erro, oramai evidentemente abbandonata a favore di EY);
– il “grande cattivo” oggi non è più LH ma FR (alla quale vanno tagliati i sussidi !).
Quindi sembra emergere un “mix” tra low-cost per combattere FR e compagnia LR di lusso (ma su poche tratte).
Good luck !

utente KL63
Hanno fatto la conferenza per far capire che nonostante la mancanza di un AD, il percorso verso le cinque stelle prosegue sicuro, (a parte un inversione ad U perché vogliono tornare a fare la guerra alle low cost, anzi alla regina delle low cost Ryanair!)
Ma oggi hanno spiegato meglio il concetto: “basta sussidi alle low cost”, la guerra era in questo senso, (sarebbe anche ragionevole a mio avviso). Però, allora, basta aiuti anche a loro, qualsiasi tipo di aiuto!

*KittyHawak *
Per completare quanto detto da KL63:
AZ è stata abbondantemente sussidiata, anche se magari in forme diverse da FR. Tralasciamo pure i vari “contributi” a fondo perduto fatti arrivare dal Governo, direttamente o attraverso amici che ricevevano “una proposta che non si può rifiutare”.
Torino aveva pagato perché AZ aprisse dei voli (poi regolarmente chiusi), e i vari velivoli Alitalia ridipinti con le livree regionali non hanno volato gratis.

AZ e FR operano entrambe sui seguenti aeroporti: Torino, Genova, Malpensa, Verona, Trieste, Bologna, Pisa, Ancona, Pescara, Fiumicino, Bari, Brindisi, Lamezia, Palermo, Trapani, Catania, Comiso, Cagliari, Alghero.
FR opera da sola Bergamo, Cuneo, Treviso, Perugia, Ciampino, Crotone, Olbia.
AZ opera da sola su Linate, Venezia, Firenze, Napoli, Reggio Calabria, Lampedusa, Pantelleria.
7 aeroporti in esclusiva per ciascuno e gli altri in condivisione.
Ora, perché le accuse di AZ siano veritiere occorre che FR riceva un trattamento, negli aeroporti su cui operano entrambe, migliore di quello di AZ, dove per migliore sono o tariffe aeroportuali più basse o sussidi erogati alla compagnia in modo diverso (in questo caso occorrerebbe che i dirigenti romani spiegassero perché non potrebbero anche loro fare un accordo simile).
Se le lamentele sono anche, o invece, per gli aeroporti dove FR opera in modo esclusivo, i dirigenti AZ vadano dai gestori di quegli aeroporti e si offrano di operare alle stesse condizioni di FR. Solo in caso di diniego potranno dire di essere vittime di comportamenti scorretti.

hal
E’ semplicemente stupefacente l’infimo livello con il quale AZ osa presentarsi all’opinione pubblica.
E’ altrettanto stupefacente come mai presso tanti attori anche di primo piano dei media riescano a esaltare le uscite espresse a questi livelli (interrogativo retorico?).
AZ, una compagnia che si pone come obiettivo il diventare compagnia a 5 stelle, cioè intendiamoci, significa poter essere concorrenziali ai vari Cathay Pacific, Singapore Airlines, Emirates, e la stessa Etihad.
Con tale presunto target come percorso adotti a ruolo di competitor Ryanair?
E’ come se alla Porche, volendo andare oltre il top, invece che adottare la visione di Ferrari o Lamborghini o Bentley, s’incaponissero a come fare concorrenza all’indiana TATA, ovviamente con tutto il rispetto per TATA.
Mi hanno sempre insegnato e il vissuto me l’ha confermato, che se vuoi essere sul mercato offrendo un prodotto che possa essere apprezzato, tale prodotto dev’essere espressione della tua identità come essa viene percepita e vissuta dall’utente/consumatore. Il fatto è questo, AZ non ha identità, non so veramente, se per inedia o più per incapacità, ma al di là dei roboanti annunci, delle fantastiche intenzioni enunciate, è la più emblematica immagine di vascello in balia della tempesta. Navigazione secondo il vento capriccioso.
Ci vengono a parlare di servizio limousine e contemporaneamente ‘spaccheremo le reni a Ryanair’?
Per poter competere con l’irlandese devi avere la struttura dell’irlandese, la mentalità dell’irlandese, i costi dell’irlandese.
Altrimenti cerca di catturare la clientela di CX offrendo una virgola in più di CX. Non puoi assumere tutta la gamma dei ruoli senza essere pienamente cosciente della tua propria identità, intesa come posizionamento nel mercato e relativa capacità di risposta capacità in senso lato.
Altrimenti, non il rischio ma la certezza è di fare la stessa fine che gli americani stavano facendo a metà/fine anni 60 in Vietnam. Avevano la pretesa di combattere i viet cong entrando negli acquitrini del delta con i carri armati M48, oppure stanare i nemici dai cunicoli bombardando con i Phantom la giungla.
Contadini scalzi contro carri da 50 ton e caccia da mach 2. E sapete bene come andò a finire!
E’ semplicemente stupefacente l’infimo livello con il quale AZ osa presentarsi all’opinione pubblica.
E’ altrettanto stupefacente come mai presso tanti attori anche di primo piano dei media riescano a esaltare le uscite espresse a questi livelli (interrogativo retorico?).
AZ, una compagnia che si pone come obiettivo il diventare compagnia a 5 stelle, cioè intendiamoci, significa poter essere concorrenziali ai vari Cathay Pacific, Singapore Airlines, Emirates, e la stessa Etihad.
Con tale presunto target come percorso adotti a ruolo di competitor Ryanair?
E’ come se alla Porche, volendo andare oltre il top, invece che adottare la visione di Ferrari o Lamborghini o Bentley, s’incaponissero a come fare concorrenza all’indiana TATA, ovviamente con tutto il rispetto per TATA.
Mi hanno sempre insegnato e il vissuto me l’ha confermato, che se vuoi essere sul mercato offrendo un prodotto che possa essere apprezzato, tale prodotto dev’essere espressione della tua identità come essa viene percepita e vissuta dall’utente/consumatore. Il fatto è questo, AZ non ha identità, non so veramente, se per inedia o più per incapacità, ma al di là dei roboanti annunci, delle fantastiche intenzioni enunciate, è la più emblematica immagine di vascello in balia della tempesta. Navigazione secondo il vento capriccioso.
Ci vengono a parlare di servizio limousine e contemporaneamente ‘spaccheremo le reni a Ryanair’?
Per poter competere con l’irlandese devi avere la struttura dell’irlandese, la mentalità dell’irlandese, i costi dell’irlandese.
Altrimenti cerca di catturare la clientela di CX offrendo una virgola in più di CX. Non puoi assumere tutta la gamma dei ruoli senza essere pienamente cosciente della tua propria identità, intesa come posizionamento nel mercato e relativa capacità di risposta capacità in senso lato.
Altrimenti, non il rischio ma la certezza è di fare la stessa fine che gli americani stavano facendo a metà/fine anni 60 in Vietnam. Avevano la pretesa di combattere i viet cong entrando negli acquitrini del delta con i carri armati M48, oppure stanare i nemici dai cunicoli bombardando con i Phantom la giungla.
Contadini scalzi contro carri da 50 ton e caccia da mach 2. E sapete bene come andò a finire!

utente malpensante
Oggi ho approfittato dell’offerta chauffeur, per un MXPJFK prenotato precedentemente in J.
Chauffeur sia a Milano che a New York. Peccato che abbia dovuto ritelefonare e insistere, perché all’inizio mi avevano detto no. Al ritorno faccio scalo a FCO (mille euro in meno di biglietto) e l’offerta è valida solo per i voli diretti. Naturalmente volevo lo chauffeur solo per l’andata con il volo diretto e l’offerta è valida anche per i voli one way.
Insomma è un’idea certamente nata a casa Etihad, per fare come Emirates, ma il personale di Alitalia non è sintonizzato. Per le cinque stelle ci vuole anche la mentalità e sei “er pollo o er pesce” non arriverai mai.
Il principale cambiamento da fare in Alitalia è quello del personale, ma se non si fanno assunzioni il ricambio è zero e se l’obiettivo del Governo è garantire il posto di lavoro a quei dipendenti, non si può combinare molto.

Oggi tanto fumo, ma anche in po’ d’arrosto. Riconfigurano subito i due cessoplani 332 ereditati da AirOne tenuti vergognosamente per sette anni, mettono un po’ di tecnologie moderne a bordo per l’intrattenimento, aggiungono un paio di rotte per l’America Latina.
Il resto è un buco nero e può darsi che i cambiamenti siano “too little, too late”, ma hanno in cassa i soldi per campare un paio d’anni e il petrolio costa poco.
Significativa la sparizione dal tabellone annunci dei voli da Bologna e Catania per Abu Dhabi, è bastato un 773 Emirates a Bologna per svegliarsi dal bel sogno.
In pratica Etihad ha preso Alitalia per un volo aggiuntivo da Milano, Roma e Venezia per Abu Dhabi e qualche slot a Linate per air berlin, che produce comunque perdite. Fantastico risultato, soprattutto se Qatar prende con Meridiana un COA italiano, spendendo molto meno e insieme ottiene altri diritti per volare in Italia.