Alitalia, Etihad, Hogan, Montezemolo, e tanti altri…

Riportiamo dal forum, argomento: Cronache da un matrimonio interessante intervento di ‘malpensante’ e relative controdeduzioni di ‘spanna’

Cassano è stato mandato via perché i conti non tornano, anche nell’anno in cui tutti gli altri hanno guadagnato. Ci voleva un capro espiatorio.
Era stato messo lì per far vedere che comandavano gli Italiani, ma nonostante la UE non abbia ancora dichiarato che il controllo NON è di Etihad, Hogan ha già preferito mettere uno dei suoi che però conosca il mestiere.
Hogan delle regole UE se ne sbatte altamente, come abbiamo visto quando pretese un decreto Linate che non rispettava il regolamento UE e che puntualmente la UE ha bocciato, su sollecitazione di quella Lufthansa che aveva spavaldamente sfidato in imprudenti proclami alla stampa. Pare che si appresti a comprare il 49% di Air Malta, che non serve a una beata fava nemmeno a Malta e dunque non può servire nemmeno a Etihad, se non forse per le due coppie di slot a Heathrow.
Personalmente, fino a che non avrà dimostrato di portare a casa profitti da queste acquisizioni del peggio disponibile sul mercato, lo considererò un distruttore di valore, purtroppo distrugge valore anche in Lombardia.
Etihad ha preteso e ottenuto la modifica del decreto Bersani e passi per l’abolizione del limite ai voli giornalieri che costringeva Alitalia a usare COA finti, ma ugualmente costosi, l’apertura a tutti gli aeroporti UE ha portato a voli per Stoccarda abortiti e al trasferimento dei voli su Dusseldorf da Malpensa a Linate, che ha causato perdite di pax. Fallimento totale. La risposta allucinante è che ci vuole di più e quindi vuole anche voli extra UE da Linate.
In un Paese normale si direbbe a chi ha ciccato clamorosamente il primo decreto di non chiederne un secondo, ma qui siamo a 90° con l’Emiro e gli lasciamo fare quello che vuole, come del resto facevamo quando Gheddafi piantava le tende a Roma e faceva sfilare le girls.
Siamo un Paese di me*da oppure un Paese molto accogliente, lo devo ancora capire. Comunque non siamo una nazione, ma soltanto un’espressione geografica. Uno Stato decente NON si farebbe distruggere l’aeroporto intercontinentale della parte di Paese che mantiene le altre.

Controdeduzioni di ‘spanna’:

malpensante ha scritto:
Cassano è stato mandato via perché i conti non tornano, anche nell’anno in cui tutti gli altri hanno guadagnato. Ci voleva un capro espiatorio.

spanna risponde
Il capro espiatorio serve quando c’è qualcosa da espiare, ma Montezemolo continua a dire che i conti sono quelli previsti e che non ci saranno cambiamenti di rotta. Il problema era che cassano (con il consenso di hogan) invece voleva il cambiamento di rotta, avendo dichiarato su carta intestata alitalia che fco non è un hub adatto. Ed è stato fatto fuori per questo. Il che dimostra anche chi è veramente in controllo di alitalia. Sono le decisioni chiave quelle che dimostrano chi ha il controllo, e la decisione che riguarda l’hub è quella più importante di tutte.

malpensante ha scritto:
Era stato messo lì per far vedere che comandavano gli Italiani, ma nonostante la UE non abbia ancora dichiarato che il controllo NON è di Etihad, Hogan ha già preferito mettere uno dei suoi che però conosca il mestiere.

spanna risponde:
Cassano era già un uomo di Hogan, è un fatto noto ed arcinoto, erano anche colleghi in hertz. Negli accordi agli italiani spettava il presidente (Montezemolo) e ad EY l’AD oltre che una serie di direttori di primo livello. Questo poteva dare ad EY l’illusione di poter comandare, ma come si è visto dalla vicenda cassano, appena alitalia ha cominciato a sterzare in direzione non desiderata ecco che il CDA (dove gli italiani hanno il 51% e quindi la maggioranza) ha costretto alle dimissioni cassano. A questo punto ci sono stati mesi in cui ai massimi vertici (a Roma e Abu Dhabi) si è discusso quali potevano essere le vie d’uscita da questa situazione, si è rischiata la rottura, ed alla fine è stato trovato un accordo per cui EY ha potuto tornare a nominare un AD come da accordi iniziali, e gli italiani per riparare allo sgarbo della cacciata di cassano hanno dovuto rinunciare all’italianità dell’AD. Ma questo a mio avviso non significa che, in caso di nuovi indesiderati tentativi di cambiare direzione gli italiani non abbiano la possibilità di cacciare anche il nuovo AD. Gli italiani hanno comunque il 51% in CDA e con quello possono cacciare chi vogliono, a differenza degli arabi.

malpensante ha scritto:
Hogan delle regole UE se ne sbatte altamente, come abbiamo visto quando pretese un decreto Linate che non rispettava il regolamento UE e che puntualmente la UE ha bocciato, su sollecitazione di quella Lufthansa che aveva spavaldamente sfidato in imprudenti proclami alla stampa. Pare che si appresti a comprare il 49% di Air Malta, che non serve a una beata fava nemmeno a Malta e dunque non può servire nemmeno a Etihad, se non forse per le due coppie di slot a Heathrow.
Personalmente, fino a che non avrà dimostrato di portare a casa profitti da queste acquisizioni del peggio disponibile sul mercato, lo considererò un distruttore di valore, purtroppo distrugge valore anche in Lombardia.

Spanna risponde:
su questo siamo d’accordo

malpensante ha scritto:
Etihad ha preteso e ottenuto la modifica del decreto Bersani e passi per l’abolizione del limite ai voli giornalieri che costringeva Alitalia a usare COA finti, ma ugualmente costosi, l’apertura a tutti gli aeroporti UE ha portato a voli per Stoccarda abortiti e al trasferimento dei voli su Düsseldorf da Malpensa a Linate, che ha causato perdite di pax. Fallimento totale. La risposta allucinante è che ci vuole di più e quindi vuole anche voli extra UE da Linate.
In un Paese normale si direbbe a chi ha ciccato clamorosamente il primo decreto di non chiederne un secondo, ma qui siamo a 90° con l’Emiro e gli lasciamo fare quello che vuole, come del resto facevamo quando Gheddafi piantava le tende a Roma e faceva sfilare le girls.
Siamo un Paese di me*da oppure un Paese molto accogliente, lo devo ancora capire. Comunque non siamo una nazione, ma soltanto un’espressione geografica. Uno Stato decente NON si farebbe distruggere l’aeroporto intercontinentale della parte di Paese che mantiene le altre.

spanna risponde:
Ecco, riguardo alla faccenda decreto Lupi e decreto Delrio p.v., credo che ci siano considerazioni interessanti da fare. Prima di tutto è necessario osservare che il decreto lupi faceva parte degli accordi iniziali tra arabi e governo italiano in vista del lancio di alitalia SAI, era una condicio sine qua non posta dagli arabi. L’accordo è stato fatto ad agosto 2014, il decreto è entrato in vigore ad ottobre, e a fine anno EY ha versato la sua quota in SAI. Ora però siamo in una situazione diversa: EY i suoi soldi li ha già messi, e dureranno ancora per un po’. Quindi EY non ha in mano nessuno strumento di pressione efficace nei confronti degli italiani, non può minacciare di non mettere altri soldi in quanto al momento non servono.
Un’altra osservazione che faccio è che, nonostante l’articolo uscito sul corriere che annuncia l’imminenza del nuovo decreto, il dibattito politico è totalmente assente. Vi ricordate ai tempi del decreto lupi il botta e risposta tra lupi e governo da una parte, e maroni e Pisapia dall’altra? Ora invece regna un silenzio assordante. Un silenzio che però va interpretato, io credo che dietro le quinte si stia discutendo, e invece che fare dichiarazioni ai giornali – che sono tipiche di quando tutto è stato deciso e quindi non c’è più niente da perdere – si preferisce mantenere un certo riserbo. Quale sarà l’esito di queste discussioni in atto io non ho idea, ma già il fatto che nulla venga lasciato trapelare è indice di incertezza, e che l’esito della partita non è scontato. Non è scontato particolarmente in tema di apertura di Linate ai voli extra UE, che non è stata concessa da lupi ai tempi e non si vede perché debba essere concessa oggi, visto che la UE non la chiede, e visto che gli arabi non hanno in mano strumenti di pressione per imporla.