Alitalia, Hogan, Etihad ipotesi da ultima spiaggia?

Dal forum questa interessante ipotesi espressa dall’utente spanna

A parer mio la situazione di Alitalia è estremamente grave in questo momento, forse addirittura più grave del 2008 quando c’erano sul tappeto un paio di soluzioni ed i politici litigavano su quale delle due adottare, e più del 2014 quando almeno c’era la soluzione EY (Etihad) che si profilava all’orizzonte ed occorreva quadrare il cerchio. Le parole di hogan a me non suonano come un tentativo di contrattazione, a me suonano come uno sfogo per allontanare le colpe da se’ in modo da convincere i suoi capi a non licenziarlo. Se uno vuole contrattare non rilascia interviste ai giornali facendo volare gli stracci – perché’ questo è quello che è successo. Va nei ministeri a parlare con quelli che contano e cerca di ottenere quello che gli serve. Va dagli azionisti a chiedere ciò che gli serve. Incontra i sindacati e cerca di trovare una soluzione accettabile. Si reca nelle sedi delle regioni interessate per stipulare contratti ed impegni. Non serve urlare ai 4 venti e scaricare responsabilità a terzi, che poi guarda caso sono proprio quelli con cui devi trovare accordi e che ti devono dare una mano. La mia impressione è che hogan abbia già fatto il giro delle 4 parrocchie, abbia raccolto una serie di no, e si trovi in una situazione disperata, e la ciliegina finale è che gli stessi suoi datori di lavoro si sono stufati della situazione e gli abbiano detto qualcosa. Che cosa? Non lo so, ma vediamo che cosa succede per esempio in AB. AB è andata avanti a perdere centinaia di milioni all’anno senza che hogan abbia sentito mai la necessità di fare qualcosa di veramente incisivo. Ok, ha cambiato un AD. Ok, qualche volo in più è stato aggiunto (LIN ad esempio – grazie a lupi che è stato ingenerosamente scaricato però), e qualche altro tolto (la base di PMI per esempio). Piccole azioni che però non hanno sortito grandi effetti, perché’ il problema era molto più grande, il problema era un modello di business che non funziona. E vi ricordate il “surrounding Lufthansa”? Hogan viveva in un mondo di illusione totale, una specie di sogno da cui non sapeva risvegliarsi che lo portava a prendere decisioni completamente errate. Ma come tutti i sogni, anche quello di hogan improvvisamente deve essere finito. Come spiegarsi altrimenti l’improvviso iperattivismo di AB che in poche settimane stringe due accordi – o almeno prova a stringere due accordi, per adesso non ci sono date ma ci sono solo accordi preliminari da dettagliare e rendere consistenti – di cui uno addirittura col nemico giurato LH? Ma non lasciamoci ingannare. Ora questi accordi non mi sembrano più il frutto di un ripensamento razionale della situazione, che ha condotto ad una strategia di riduzione del business in quanto cambiamento salutare. Guardiamo quello che succede in AB in questo momento: equipaggi che si danno per malati, aerei che rimangono a terra, pubblicità negativa su tutti i giornali, consorelle (tra cui AZ) che prestano aerei ed equipaggi ad AB per permetterle di non lasciare a terra passeggeri. Oggi vedo questa mossa repentina più come una decisione disperata di qualcuno che è stato messo alle corde (dalla proprietà?) e a cui è stato detto che non c’è più tempo e soldi. Ma queste decisioni così repentine siamo sicuri che aiuteranno AB a ristrutturarsi e a diventare una compagnia che funziona, o piuttosto non saranno solo il lancio della stampella di Enrico toti? Personalmente propendo per la seconda ipotesi. Ma riveniamo ad Alitalia. Contemporaneamente all’improvviso iperattivismo di AB hogan decide di rilasciare un’intervista in cui scarica le colpe del nuovo fallimento di Alitalia su governo, sindacati, regioni, lo costi. Cosa pensa di ottenere hogan da questa mossa? Si rende conto che le leggi su Linate non le fa il governo ma l’Europa? Si rende conto che è in atto da 10 mesi un processo di revisione del DL bocciato dall’Europa che porterà ad un DDR che tutti dicono essere molto somigliante? Si rende conto che ancora nemmeno è sicuro che l’Europa approvi questo DDR, e potrebbe richiedere modifiche penalizzanti? Si rende conto che anche in caso di approvazione del DDR, per modificarlo occorrerebbe ripartire da capo con le consultazioni e passerebbe almeno un altro anno? Insomma non è che si sta lamentando di un qualcosa che il governo possa concedere facilmente e velocemente, a me sembra che Alitalia si sia ficcata in un col de sa. Ma andiamo avanti. E i sindacati? Altro cul de sac. Vuole tagliare gli stipendi dei dipendenti? Dovrà sopportare le conseguenze di scioperi ad oltranza in stile 2008. FR? Se i sindacati sono il martello FR è l’incudine, ed in mezzo c’è proprio Alitalia. Vogliamo parlare dei mitologici 20 aerei WB? A me sembrano uno slogan elettorale, starebbero benissimo in bocca ad un Renzi o ad un Berlusconi come rilancio di Alitalia, ma cosa c’e’ dietro questi 20 WB? Quale piano industriale dovrebbero supportare? Se c’e’ una cosa che è chiara dall’intervista di hogan è che il piano industriale di AZ è fallito e ne occorre un altro. Ma quale? La verità è che non esiste nessun nuovo piano industriale. La verità è che se anche esistesse un nuovo piano industriale con un minimo di credibilità (facciamo finta che siano in grado di partorirlo), per poter arrivare ad implementarlo occorre di nuovo una montagna di soldi. Una montagna, vi dico. C’è da sopportare il peso della guerra sindacale prima di tutto, come nel 2008. Costosissima, se vi ricordate. C’è da sopportare il peso dell’acquisto dei nuovi 20 WB. Ma pensiamo alle banche che hanno tirato fuori 1,7 miliardi per far partire SAI, soldi che non sono finiti nelle tasche di SAI però, soldi che sono finiti in CAI a ricoprire le voragini e ad evitare un nuovo fallimento, vietato dalle leggi europee come aiuto di stato. Oggi ci troviamo in una situazione simile, con in più una guerra sindacale in atto, e con un piano industriale fumoso la cui unica certezza è che prevede l’acquisto di 20 WB. Ma chi è che li tira fuori tutti questi soldi? Oggi sono pessimista. Secondo me hogan ha gettato la spugna e sta lottando per salvare il suo cadreghino. La palla passa totalmente nelle mani del governo e non ho idea di che cosa combinerà. Stavolta è ancora più dura delle ultime volte. Scusate, prendete il tutto come una ipotesi, anzi uno sfogo.