Alitalia… una speculazione sul nome

Intervento sul FORUM
dell’utente spanna

Alitalia non ce la fa. Neanche l’AS e’ riuscita a riformarla. Sono passati 4 mesi dall’ingresso dei commissari e non e’ stata messa in opera nessuna riforma strutturale, e nemmeno la si sta pianificando. Sono state messe in cassa integrazione un paio di centinaia di dipendenti, tutto qui. Un numero irrisorio rispetto alla dimensione dei problemi di alitalia. I salari non verranno toccati, dopo la bocciatura referendaria. I contratti di leasing nemmeno, nonostante i proclami dei commissari. Le modifiche alla rete di collegamenti sono minime, ed anche discutibili, e porteranno un contributo trascurabile al risanamento. Nel frattempo le condizioni competitive ambientali peggiorano, con le LC in continua espansione sul versante domestico ad erodere quello che una volta era il fortino di alitalia. Sull’internazionale alitalia ha ormai gettato la spugna da tempo, e sull’intercontinentale si deve registrare l’ingresso di vettori LC che andranno ad erodere margini e quote di mercato su FCO. La cancellazione dei contratti a termine sul carburante e’ positiva, ma e’ una misura i cui effetti non sono strutturali. Insomma, AZ continua a perdere come prima se non piu’ di prima, ed i commissari non stanno facendo nulla di apprezzabile per rimediare. Rimandare la soluzione dei problemi di AZ ai prossimi acquirenti (LH, piuttosto che FR, o altri) semplicemente non e’ una soluzione. Se nemmeno i commissari riescono a ristrutturare AZ, nessuno lo potra’ fare. Nessuno comprera’ AZ prima che una ristrutturazione reale venga messa in opera, avendo ben presente la storia degli ultimi 10 anni di alitalia, costellati da fallimenti in serie. Non si tratta solo di limitarsi ad acquistare la divisione volo scartando le operazioni di terra, si tratta di mettere mano ai salari, ridiscutere completamente i mansionari, riconfigurare completamente la rete dei collegamenti, ridefinire le basi operative, ridefinire la struttura degli acquisti, riorientare tutte le attivita’ di alitalia verso il mercato. Non si puo’ fare tutto questo partendo da una struttura vecchia e limitandosi a potare alcuni rami, e’ tutta la pianta che e’ malata e non e’ piu’ in grado di dare frutti, e’ molto meglio ripartire da un foglio bianco e costruire a tavolino una realta’ completamente nuova, come uno come MOL sarebbe forse in grado di fare. Per poterlo fare alitalia si deve dissolvere, a partire dal nome, ed una nuova realta’ deve nascere dalle sue ceneri. Non si tratta di una pratica sconosciuta nel settore aeronautico, tutt’altro. Sabena non esiste piu’ ed ora abbiamo bruxelles airlines. Swissair non esiste piu’ ed ora abbiamo swiss. Anche per alitalia e’ venuto il momento di cambiare. E’ ora che il nome di alitalia scompaia, per dare vita ad una nuova compagnia libera di ricercare il successo. Tutto questo pero’ sara’ possibile solo se il governo, stufo di mettere soldi, avra’ finalmente capito che alitalia si salva solo se muore per dare vita ad una nuova creatura orientata al mercato, e non orientata alla politica come e’ stato finora. Capiranno i politici, finalmente, che il mercato non sopporta le loro interferenze? Capiranno i nostri politici, che se vogliono un’azienda sana la devono lasciare libera dai condizionamenti? MOL ha gettato un sasso nello stagno italiano e ha smosso le acque, capiranno i nostri politici che perdere questa occasione significa perpetuare il ciclo vizioso “fallimento – prestito ponte – ridimensionamento” che ha distrutto il trasporto aereo italiano? Staremo a vedere. Nel caso, propongo che la nuova compagnia nascente si chiami “Aeritalia”.