Così Malpensa è diventata un pezzo di Milano

da GLI STATI GENERALI

Che nella gestione di un aeroporto i voli non siano tutto, che anzi economicamente non siano la voce più importante può sorprendere, ma chi ha lunghi anni di esperienza nel volare, se ci fa caso, riconoscerà che gli aeroporti hanno cercato di diventare più sofisticati e più piacevoli, di non più essere luogo dove passare il minor tempo possibile, il non luogo per antonomasia.

Sono arrivate le compagnie aeree low cost, imbarcare le valigie spesso comporta un costo extra anche in quelle tradizionali, pasti e bibite gratis a bordo sono spariti o rarefatti, lo spazio fra i sedili si è ristretto, gli schienali sono “dimagriti”, perdendo gran parte dell’imbottitura e spesso non sono più reclinabili. L’obiettivo delle linee aeree, per i viaggi che durano poche ore è ridurre i costi all’osso, perché ha successo chi vende ai prezzi più bassi. Sì, nei voli intercontinentali, quelli che durano tanto da stancare veramente, quelli in cui si deve affrontare il cambio di molti fusi orari o di stagione oppure si deve passare la notte a bordo, c’è la gara a offrire alla clientela più ricca sempre migliori posti premium, di business class o prima classe. Poltrone che si trasformano in letti, enormi schermi per guardare le centinaia di film o serie televisive disponibili, compartimenti riservati, ma fuori da questa nicchia l’imperativo delle linee aeree è risparmiare.

Contemporaneamente però gli aeroporti sono andati nella direzione opposta, sono diventati più gradevoli e più lussuosi, a cominciare naturalmente da quelli che ospitano il più alto numero di passeggeri della preziosa nicchia dei passeggeri premium intercontinentali, ma senza trascurare affatto gli altri. Che si sia arricchita l’offerta di ristorazione dipende anche dal fatto che non si troveranno pasti e bevande gratis durante il volo, ma la maggiore offerta per lo shopping può essere spiegata soltanto con il cambiamento della percezione dell’aeroporto agli occhi dei passeggeri: non più il non luogo un po’ sgradevole da attraversare il più velocemente possibile, ma un luogo in cui godere il tempo facendo acquisti o gustando qualche prelibatezza. Quando aspettiamo l’imbarco siamo in pratica dei clienti di un centro commerciale che non possono decidere quando andarsene, ma non siamo alla mercé di negozianti, baristi o chef, le loro proposte devono piacerci, per convincerci a spendere. L’aeroporto stesso deve essere attraente per stimolare ad andarci prima dello stretto necessario per fare check-in e passare i controlli di sicurezza.

Anche per SEA Aeroporti Milano è cresciuta negli anni la marginalità degli utili del settore non aviation, a capo del quale c’è Luigi Battuello. I voli sono essenziali e senza voli il non aviation non avrebbe i passeggeri-clienti, ma a capo della parte più profittevole di SEA c’è un manager che ha il suo background non nelle macchine volanti, ma negli outlet e che ha chiesto di trasformare il terminal di Milano Malpensa in modo che finalmente piacesse ai passeggeri e che esprimesse al meglio il suo ruolo di vetrina della città. Non dobbiamo stupirci, la FIAT 500 è innanzitutto un successo di marketing, lo Swatch è un oggetto di moda. Che facciano bene il loro mestiere in strada o al polso è un prerequisito, ma per avere vero successo ci vuole qualcosa di più. In aeroporto è lo stesso, la macchina deve funzionare a dovere, ma per trasformare il terminal 1 di Malpensa, che aveva pochi ammiratori, in un luogo che piace è stato necessario un ripensamento totale, estetico, funzionale e commerciale.

Siamo arrivati quasi al termine di EXPO, il problema principale è il sovraffollamento, mentre l’inaugurazione aveva visto il prevalere sulla ribalta mediatica della frangia contestatrice più violenta. L’immagine di Milano nel mondo è completamente cambiata, un po’ forse per le traversie altrui, un po’ per i tanti interventi, dalla Darsena rinnovata ai grattacieli di Porta Nuova, dalla nuova metropolitana M5 all’incredibile successo del sistema di trasporto pubblico che ha portato a EXPO fiumane di visitatori. Milano è da decenni capitale della moda, la fashion city, il tema alimentazione di EXPO ha completato la vocazione della città come modello dell’Italia che funziona e che è al massimo livello del vivere bene, del vestire bene, del mangiare bene.

L’aeroporto intercontinentale di Malpensa è stato “rifatto” per essere un pezzo di questa Milano. Inaugurando alla “Porta di Milano”, che collega l’aeroporto alla sua stazione, la grande installazione di Helidon Xhixha, che mette in dialogo il capolavoro leonardesco dell’Ultima Cena con l’arte contemporanea, l’Assessore alla Cultura Del Corno ha detto che “L’impressione che adesso si ha arrivando all’aeroporto di Malpensa coincide con quella che si avrà in città.” Quindi il non luogo ha perso il suo anonimato, il terminal afferma la sua milanesità. Controlli di sicurezza più veloci in un ambiente ora luminoso, l’alternarsi di corridoi e ottagoni per richiamare la Galleria Vittorio Emanuele, che è il centro commerciale per antonomasia di Milano, la sofisticata proposta del caffè di Davide Oldani, il My Chef che vuole essere il market italiano e lasciare in bocca a chi parte il sapore della nostra cucina, insieme al desiderio di tornare per gustarla di nuovo, la futura Piazza del Pop che, con marche più accessibili, sarà di complemento alla Piazza del Lusso delle grandi marche, così come i chilometri di negozi in corso Buenos Aires lo sono a quelli dell’esclusivo Quadrilatero della Moda, Malpensa è una pezzo di Milano, è la Milano che funziona e che piace.

Dice il Presidente di SEA Modiano: “Il tempo medio di permanenza dei passeggeri in aeroporto a Malpensa è aumentato di 10 minuti, anche se le code ai controlli di sicurezza si sono ridotte di 6 minuti.” I passeggeri dunque ci stanno volentieri e naturalmente gli affari migliorano. I passeggeri extraeuropei apprezzano in modo particolare, il valore dei loro acquisti è il triplo di quello dei passeggeri della UE, ma sono i passeggeri diretti verso aeroporti dell’area Schengen ora a mettere mano più volentieri al portafogli. Unificato lo spazio commerciale che prima era diviso, gli uni e gli altri trovano maggiore varietà di offerta, di lusso o accessibile. Le prossime tappe degli investimenti di SEA saranno in favore del terminal 2 di Malpensa e a Linate, per completare il restyling del terminal 2 e per il rifacimento completo dei controlli di sicurezza, a vantaggio dei passeggeri che vedranno migliorare i tempi di attesa. . Chiaramente sarà migliorata l’offerta commerciale dei due terminal.

Nel frattempo Malpensa è stato il set del brillante Elisir d’Amore che la Scala ha messo in scena e soprattutto sotto le telecamere di RAI 5, arrivando nelle case dei telespettatori di tutto il mondo, proprio come volando si arriva ovunque. Non più struttura esclusivamente di servizio, ma parte della città e vetrina del territorio, l’aeroporto non è più quello di una volta, ha il compito di accogliere i visitatori da tutto il mondo e salutarli, lasciando un bel ricordo, un pezzo di Made in Italy da portare a casa e il desiderio di tornare.

(Contenuto sponsorizzato da Sea Aeroporti di Milano)