E per Renzi è pronto il nuovo Palazzo Chigi volante firmato Abu Dhabi

da Gli Stati Generali

E per Renzi è pronto il nuovo Palazzo Chigi volante firmato Abu Dhabi

Di Marco Giovanniello

È atteso tra pochi giorni a Roma il nuovo aereo di rappresentanza della Repubblica Italiana, un quadrimotore Airbus A340-500 ben più grande degli A319 finora a disposizione. Matteo Renzi lo userà subito, partendo verso l’America Latina con un codazzo di giornalisti.
Sul forum Aviazione Civile ci sono queste foto, pubblicate da “filippomartinix98″, dell’aereo fresco di riverniciatura con i colori della Repubblica, nell’hangar di Abu Dhabi, perché si tratta di un aereo appena dismesso da Etihad, la compagnia aerea del Golfo a cui Renzi e Letta prima di lui hanno affidato il compito di salvare Alitalia.
A che cosa serve questo gigante dei cieli? A volare senza scalo verso le più lontane destinazioni immaginabili, in pratica solo l’Australia e la Nuova Zelanda sarebbero escluse. È così importante poter volare senza scalo? Certamente sì, se sei il Presidente degli Stati Uniti e devi essere sempre in grado di scatenare la terza guerra mondiale. Gli scali, come gli USA impararono a Sigonella, fanno perdere sovranità.
È facile obiettare che per l’Italia uno scalo tecnico sarebbe al massimo una scocciatura, che si tratta di pochi voli intercontinentali l’anno e che lo scalo ora è necessario raramente, perché gli A319 hanno già una buona autonomia, ad esempio consentono a Renzi di volare non stop da Roma fino a New York, per vedere una partita fra due tenniste italiane.
Per portare ovunque Renzi e lo staff basterebbe un jet privato adeguato, infinitamente meno costoso, ma evidentemente Renzi vuole fare come il papa, avere sempre intorno tanti giornalisti a cui fare una conferenza stampa infinita, trasformare il volo in happening, magari licenziare in diretta un sindaco. Gli A319 attuali sono attrezzati allo scopo, ma limitati nell’autonomia e sono piccoli narrowbody, aerei a corridoio singolo, mentre l’Airbus A340-500, in breve A345, è un widebody, con due corridoi, come gli aerei di Stato di quasi tutti i Paesi simili al nostro per dimensione.
EXPO ha portato a Milano, per la gioia degli spotter che li hanno immortalati, gli aerei di Stato di tantissimi Paesi, che sono in effetti più della categoria widebody che di quella narrowbody che al nostro Presidente del Consiglio stava stretta. Michelle Obama invece è arrivata con un grosso narrowbody, ma si trattava dell’utilitaria a disposizione della Casa Bianca, un Boeing 757 peraltro accompagnato da aerei da carico militari per le auto blindate etc.
Il 340-500 è probabilmente uno spreco, ma così fan tutti e Renzi non è tipo da avercelo più piccolo quando si discute al bar. Come dicono gli Inglesi, the difference between men and boys is the price of their toys e per il nuovo giocattolo di Renzi paga Pantalone, alla faccia della spending review passata di moda.
Imbarazzante è però la scelta dell’aereo. Si tratta di un modello recente, ma passato di moda perché le rotte in cui quell’autonomia è necessaria sono rare, il costo aggiuntivo è alto, anche per la presenza di quattro motori, che forse può dare più libertà nella scelta delle rotte e un infinitesimo in più di affidabilità, utile magari a Obama o a Putin. Scartati dalle linee aeree in favore di modelli meno sofisticati e a due motori, gli A345 valgono poco sul mercato dell’usato, il canone di leasing è basso per controbilanciare i maggiori consumi, che non preoccupano se l’aereo verrà usato saltuariamente.
Non sappiamo nulla del costo del leasing pagato dall’Italia, a cui va aggiunto quello della preparazione dei piloti dell’Aeronautica Militare, fin qui non abilitati a quel modello, Potrebbe essere conveniente, potrebbe non esserlo, sicuramente l’affare è stato fatto dal vecchio proprietario, che si libera di un usato molto difficile da piazzare.
Come si vede dalle marche A6-EHA, il proprietario è Etihad, la linea aerea che ha “salvato” Alitalia e a cui bisogna restituire favori. Restando scettici sulla possibilità che l’intervento emiratino possa mai rendere profitti, ci si chiede da tempo quali contropartite abbia promesso sotto banco l’Italia all’Emiro. La scelta dell’usato ad Abu Dhabi, piuttosto che altrove, è un segno di quello che verrà.
Infine, una nota pedante. La stampa riempirà i titoli di “Air Force One” di Renzi, ma Air Force One è il nome, il call sign di qualunque aereo su cui sia a bordo il Presidente degli Stati Uniti d’America. L’aereo su cui vola il nostro Presidente della Repubblica è sempre I-9001, o INDIA 9001, quello del Presidente del Consiglio dovrebbe essere I-9002 o INDIA 9002.