Passeggeri in tempo di Covid-19

La comparsa sconvolgente quanto improvvisa del COVID-19 ha causato ogni sorta di negatività. A parte i defunti per pandemia, abbiamo tabula rasa di lavoro, commerci, servizi d’ogni genere, e… viaggi. Nel trasporto aereo con aeroporti sbarrati e aerei a terra, gli utenti viaggiatori per lavoro, vacanza e ogni altro motivo restano immobilizzati in casa come milioni di altri abitanti di ogni Paese. In questa situazione che fine hanno fatto o faranno tutti i pagamenti che come prassi praticamente tutti i passeggeri aerei hanno pagato in anticipo magari di mesi? In questa situazione Marco Giovanniello analizza ciò che si sta verificando.

Riportiamo un suo articolo da gli STATIGENERALI

Il Governo Conte ha autorizzato le linee aeree a truffare i passeggeri

30 aprile 2020

Avevate comprato un biglietto aereo per un volo che è stato cancellato a causa dell’epidemia? Il decreto Cura Italia ha autorizzato le linee aeree a non rimborsarvi il denaro che avevate pagato e di cui hanno già goduto fin qui senza riconoscervi alcun interesse. Potranno continuare a tenersi gratis i vostri soldi e darvi in cambio un buono (cosiddetto voucher) da spendere entro un anno.

Avete perso il lavoro e avete bisogno di quei soldi? Chi se ne frega, vi dice il Governo Conte. Sapete che non potrete più permettervi quella vacanza, nemmeno fra un anno? Sono affari vostri.

La cosa più odiosa è che, se avevate comprato un biglietto per New York a mille euro, le linee aeree sono autorizzate non solo a non ridarvi i soldi in contanti del volo che non effettueranno nella data prevista, ma saranno pure libere di fissare il prezzo dei voli futuri a proprio piacimento, cioè voi avrete un buono da mille euro da spendere, ma il volo per New York potrebbe costare due o tremila euro.

Voi come la chiamate, se non truffa?

Immaginate una coppia che aveva programmato e pagato un costoso viaggio di nozze in business class in Alaska. È onesto imporre ai due sposini di andare un anno dopo, visto che si tratta di una destinazione prettamente estiva e che nemmeno avrebbe senso andarci a Natale? E se, come spesso accade, fossero in attesa di un bambino?

L’idea di non rimborsare i biglietti di voli cancellati è venuta dapprima in Olanda e in Germania e lì lo Stato l’ha accolta per un motivo di bassa lega, ma almeno furbo. L’olandese KLM ha soprattutto clienti stranieri e saranno dunque stranieri i passeggeri fregati. Nel suo complesso i Paesi Bassi ci guadagnano. In Germania un po’ meno, ma vale lo stesso discorso.

In Italia invece la massima parte dei viaggi aerei viene fatta su linee aeree straniere, per la debolezza di quelle di casa. A tenere i soldi dei passeggeri italiani saranno KLM, Lufthansa e anche Ryanair, easyJet, Air France, British Airways, solo in minima parte Alitalia. Dei soldi degli Italiani godranno gli stranieri.

Voi come giudicate questa norma, se non idiota?

C’è da sperare che la UE si impunti e impedisca questo scempio, alla cui base sta un meccanismo perverso che ha permesso alle linee aeree di poter operare senza capitale circolante. Il produttore di Parmigiano-Reggiano deve acquistare il latte, pagare gli operai per lavorarlo, far maturare le forme e infine lo può vendere. Nel frattempo deve avere il capitale necessario, proprio o prestato dalle banche.

Con i voli funziona alla rovescia. Si mettono in vendita i voli con quasi un anno di anticipo, si tengono in cassa i soldi dei biglietti, il volo si farà dopo e molte delle spese verranno pagate addirittura dopo il volo. Alitalia prima del 2017 pagava i diritti aeroportuali dopo mesi, anzi quando è entrata in Amministrazione Straordinaria non ha pagato i conti arretrati per decine, forse centinaia di milioni.

Il settore aereo è in crisi per il crollo del traffico, del turismo, dei viaggi d’affari, ma anche perché è vissuto senza capitale, sui soldi anticipati dai clienti. Gli aerei si prendono in leasing, sui pochi di proprietà ci sono molto spesso le rate da pagare. Come una bicicletta ferma, con il Covid-19 e l’interruzione delle nuove prenotazioni l’aviazione è caduta.

Per mantenere in vita il settore per il futuro, in Italia per mantenere ulteriormente in vita i già defunti posti di lavoro in Alitalia, gli Stati sono costretti a dare alle linee aeree i soldi che sono sempre serviti per gestire il business e che finora arrivavano dai passeggeri, strozzati dal perverso meccanismo per cui si compra con grande anticipo non per assicurarsi il posto su un volo, ma perché i biglietti comprati all’ultimo momento costano una fortuna, anche sulle low cost.

Nonostante le politiche monetarie ultra-generose di tutte le banche centrali, che hanno allagato di liquidità i mercati finanziari, per le linee aeree non è possibile ottenere oggi quei capitali che non avevano chiesto quando c’era il bel tempo o almeno non è possibile senza cedere il controllo ai nuovi investitori.

Gli Stati garantiscono ai capitalisti senza capitale delle linee aeree di mantenerne il controllo, ma per cercare di limitare l’esborso si è fatta largo l’abominevole idea, prontamente sposata da Giuseppi Conte, di fregare i passeggeri.