Sarà mai spento il rogo?

Accanimento terapeutico senza fine!

A fronte del sempre instabile (e perennemente in evoluzione) rapporto che intercorre nella triangolazione Alitalia Banche e Governo, ed in modo particolare sulla possibilità che, ancora una volta, Palazzo Chigi possa influenzare gli istituti di credito a bruciare altre centinaio da milioni nel rogo, proponiamo le seguenti considerazioni dell’utente malpensante dal forum.

Le banche come tali non possono subire condizionamenti, se non dalla Banca d’Italia.
Al Governo possono togliere castagne dal fuoco, come ha appena fatto Intesa Sanpaolo rilevando gli sportelli delle banche venete, ma l’aviazione non è il loro mestiere, l’esperimento Alitalia è fallito e, se nessuna linea aerea presenta offerte per rilevare Alitalia, con quale giustificazione lo dovrebbe fare una banca, che di aviazione non sa nulla?
Già alla penultima puntata Intesa voleva scendere e fu Ghizzoni di UniCredit, inaspettatamente, ad accettare di versare soldi. Intesa, che non voleva prendere posizioni solitarie, fu costretta a fare lo stesso. Ghizzoni voleva accumulare benemerenze a buon rendere, ma è stato comunque defenestrato, come l’ex capo delle Poste. Dare soldi ad Alitalia non serve alla carriera, è dimostrato.

L’attuale cda di UniCredit ha maggioranza straniera, Palenzona non è più vicepresidente e non è più di AdR, non “pesa” più. Montezemolo non conta più nulla, Mustier è ricco (molto) di suo e otterrebbe più vantaggi a dire no, difendendo i conti e l’indipendenza della banca, piuttosto che dicendo sì a un governo e a una maggioranza di incerto avvenire.

Intesa si farà scudo della posizione contraria di UniCredit, obiettivamente non c’è alcun modo di convincere i mercati che un ulteriore investimento in Alitalia farebbe bene ai conti. Non c’è PR che tenga, Alitalia è sputtanata oltre ogni limite e la mancanza anche di una sola offerta per rilevarla intera sarà, dal punto di vista relazionale, il chiodo nella sua bara.

A quel punto si riuscirà a convincere solo le società che dipendono direttamente dal Tesoro, che ne nomina e ne revoca i manager. Tuttavia non credo che nemmeno il super-renziano Mazzoncini farà entrare le Ferrovie in Alitalia, dovranno ricorrere a qualche società mai sentita nominare come Invitalia. Con pochi soldi a disposizione, che finiranno presto. La cassa di Alitalia si basa sul non pagare i conti di quegli aeroporti italiani che non sono veramente privati.

P.S. Ricordate che fu UBS a staccare la spina a Swissair

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