L’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha diffuso un documento di discussione nel quale si afferma che il mancato sviluppo e decollo dell’Hub di Malpensa è da imputare alla mancata chiusura dello scalo di Linate, un’altra autorevole conferma del costo del non fare milanese che si aggiunge ai tantissimi e numerosi interventi già letti e sentiti negli ultimi anni. Lo scorso Settembre 2012 anche The European House – Ambrosetti presentò uno studio sul caso Linate-Malpensa con relativi mancati introiti per lo stato Italiano ma sinora nulla è cambiato.
Ecco l’articolo di oggi dell’ASCA:
Malpensa: Ocse, penalizzato da Linate e da lontananza Milano
13 Agosto 2013
(ASCA) – Roma, 13 ago – Quando si sceglie di costruire un nuovo aeroporto, la questione da porsi e’ cosa fare delle attività degli scali già esistenti nel territorio. Lo scrive l’Ocse in un ‘‘discussion paper’‘ dedicato alle strategie aeroportuali nell’era dei multi-hub, spiegando che ‘‘aprire un nuovo aeroporto, lasciando in attività quello gia’ esistente espone a un rischio di forte sottoutilizzo della nuova struttura, anche se il vecchio impianto e’ vicino alla massima capacita’‘’. ‘‘I vecchi aeroporti – aggiunge l’Ocse – si trovano inoltre in una posizione più conveniente con il centro città e sono saldamente integrati nell’economia regionale. Quando le compagnie fanno le loro scelte, non possono poi decidere di passare alla nuova struttura’‘. ‘‘Il caso di Milano Malpensa rispetto a Linate – conclude l’Ocse – illustra molto bene i rischi legati alla realizzazione di una struttura molto lontana dal centro cittadino, mentre il vecchio aeroporto rimane in attività.
Fonte: www.asca.it
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