Linate, Etihad, Lupi, Hogan, e… compagnia cantante

Di Marco Giovanniello da fb

Eppure c’è chi riesce a incolpare i lombardi per l’annunciato stupro con cui si aprirà Linate a qualunque volo.

Sia chiaro che poter volare anche fuori dalla UE e aumento degli slot del magico Linate sono richieste fatte da Etihad nel 2014 e tamponate dal Ministro Lupi, se non altro perché ancora sperava di candidarsi per Palazzo Marino e perché il capo delle relazioni esterne di SEA è suo amico amico.
Già allora si temeva che, al primo risultato negativo nei conti di Alitalia, sarebbero tornati alla carica e il pur vituperato Lupi non conta più nulla.
In particolare l’aumento dei movimenti orari è un’idiozia per Alitalia, che ne otterrebbe pochi e che già non riesce ad usare quelli che ha.
A ispirare tutto c’è quella disgrazia chiamata Giancarlo Schisano, che non può arretrare dalla sua filosofia di Linate gallina dalle uova d’oro.
Ho chiesto due volte a Hogan come possa pensare di far soldi con un hub continentale a Linate, voli intercontinentali pax point to point e full cargo a Malpensa, mi ha sempre ripetuto che con la diminuzione dei costi guadagneranno.

Io non credo che si possa volare da Linate a Mosca, Istanbul e Cairo senza reciprocità e chi vola point to point perderà sempre contro chi ha l’aereo pieno di pax in transito, cioè Aeroflot, Turkish e persino Egyptair, che ne ha molti di più di quanti non si possa pensare.
Non è questione di ritenere che Schisano sia un inetto, pure Hogan capisce poco. L’obiettivo palese è spargere sale sul sistema aeroportuale milanese, a costo di continuare a perderci soldi.

Quanto alla fantomatica chiusura di Linate, a parte l’idea scema di spendere un miliardo per portarci la metropolitana, Alitalia faceva un sacco di soldi dalla Linate-Fiumicino e né lei né chi conta avrebbero permesso la sua eliminazione. Ora con l’AV ferroviaria l’unica tratta che risentirebbe è Napoli, Roma in aereo non interessa più a nessuno.
SEA ha presentato inutilmente ad Alitalia proposte di crescita a Malpensa, da chi sa il fatto suo perché conosce AZ a menadito. Probabilmente in Alitalia non sanno da che parte girarsi e preferiscono successi certi come Messico e Santiago (con la stessa offerta di posti che per Buenos Aires?) e l’imam Schisano che proclama sempre la guerra santa per Linate.
Non serve ricordare che il decreto Lupi è servito per chiudere un po’ di COA farlocchi, per aprire Stoccarda (già chiusa) e spostare Düsseldorf, che non rende più di quel che rendeva a Malpensa, dove portava transiti anche alle J di Oneworld, ben pagati.

Squadra che perde sempre non si cambia.

Decreto Lupi